Molti giocatori hanno il dono di fare giocate sensazionali,
segnare gol, dare allegria a migliaia di tifosi sparsi in tutto il mondo. Ma
pochi riescono, con il proprio carisma e un incredibile senso degli affari, a
diventare anche un fenomeno del marketing. Ronaldo è una rarità anche fuori dai
rettangoli di gioco. Essendo diventato un simbolo in pochissimo tempo, Ronaldo è
stato nominato ambasciatore dell’ONU e ha prestato la sua immagine a numerose
campagne per la pace. Nel 2000, ad esempio, la sua sola presenza ha imposto una
tregua agli eserciti che si combattevano in Kossovo. Nel 2005 si è recato in una
missione di pace in Israele e Palestina, chiedendo ai due popoli da sempre
nemici di deporre le armi. Anni fa, l’ONU filmò e mandò in onda uno spot
televisivo in cui la voce narrante diceva “Tutti i bambini del mondo hanno un
sogno in comune”. Quindi appariva Ronaldo e diceva: “Giocare”. Il campione
proseguiva: “date una palla ad un bimbo e lo vedrete giocare. Crescere, imparare…”.
Il video finiva con la voce narrante che concludeva: “e diventare la migliore
persona possibile”. Uno slogan di cui Ronaldo è testimonianza vivente. Per avere
un’idea della popolarità del Fenomeno, basti pensare che nel 2004 un sondaggio
lo piazzava al terzo posto tra i volti più noti del mondo, dietro solo a Papa
Giovanni Paolo II e al presidente statunitense George W. Bush.
Per quanto di buono ha fatto dentro e fuori dai campi di calcio, Ronaldo è
corteggiatissimo dalle grandi imprese di tutto il pianeta, che lo ritengono il
testimonial ideale, perfetto per aumentare le vendite dei loro prodotti. Sempre
nel 2004, Ronaldo, aiutato da una squadra di consulenti personali, firmò sei
grandi contratti pubblicitari (Nike, TIM, Audi, Ambev, Siemens Mobile e
Carrefour). Nessun atleta brasiliano aveva mai generato e incassato somme di
denaro così esorbitanti. Il suo patrimonio personale era stimato intorno ai 360
milioni di reais, con introiti annuali di circa 100 milioni di reais. Per avere
un’idea di quanto funzioni il Ronaldo testimonial, basti pensare a quando la
Ambev, il maggior produttore di bibite del Brasile, lo ingaggiò per inaugurare
una sua fabbrica in Guatemala. Successe nel 2003. Il Paese centroamericano si
fermò, la principale rete televisiva trasmise in prima serata uno speciale di
due ore sulla vita del giocatore. Tre mesi dopo, la Ambev aveva già conquistato
il 40% del mercato locale.
Ronaldo si è sempre dimostrato un fenomeno nelle vendite. Era sufficiente che
una squadra lo comprasse perché, ancor prima della presentazione ufficiale, lo
stock di magliette con sopra stampato il suo nome andasse esaurito. Quello che
più stupisce è che, nonostante sia ormai una superstar, Ronaldo non abbia mai
rinnegato le sue origini, conservando abitudini semplici, da uomo qualunque. Le
lasagne restano il suo piatto preferito, l’hip hop e il samba sono i generi
musicali che apprezza di più, stare in famiglia è il suo piacere più grande. E
con il figlio Ronald, la sua grande terapia. |