Dobbiamo essere grati al Milan, unica squadra
italiana in semifinale di Champions League, competizione che da cinque anni
consecutivi la vede fra le protagoniste assolute. Dobbiamo essere grati al Milan
perchè, la sera dopo il disastro romanista a Manchester, ha subito restituito
orgoglio al nostro calcio in ambito internazionale. Sono passati nove mesi
dallindimenticabile notte di Berlino e la Germania continua a confermarsi terra
amica. Inzaghi, Nesta, Oddo, Pirlo, Gattuso: erano cinque i campioni del mondo a
Monaco dove Ancelotti ha ritrovato lo spirito del Grande Milan. Questa vittoria
vale un capitale. Né gli acciacchi di Inzaghi che ha voluto giocare a tutti i
costi né le squalifiche né il rischioso 2-2 dellandata hanno condizionato i
rossoneri che l’allenatore ha schierato con sagacia degna della sua bravura.
Eppure, nelle precedenti quattro trasferte di Champions (avversari Lilla,
Anderlecht, Aek e Celtic) il Milan aveva segnato soltanto un gol, in Belgio, con
Kakà. Eppure, in casa, il Bayern non perdeva in una sfida a eliminazione diretta
e non nella fase a gironi da sedici anni (10 aprile 91, Bayern-Stella Rossa 1-2,
cera ancora la Coppa dei Campioni). Ma nulla è impossibile quando, nel momento
decisivo, una grande squadra si misura prima di tutto con se stessa e trova la
forza di vincere. Grazie anche ai grandi Dida e Seedorf e al grandissimo, stoico
Inzaghi, autentico incubo dei bavaresi ai quali ha segnato 6 reti. A proposito:
con 56 eurogol, Superpippo ha raggiunto Eusebio. Raul sta a 58, Sheva a 59,
Muller a 62. Dietro langolo cè il Manchester. Il bello deve ancora venire. |